Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
Moderatori: AnlaidsOnlus, Claudia Balotta, ANLAIDS
Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
Salve,
sono in relazione con un ragazzo sieropositivo e, purtroppo, una rottura di un preservativo è stata sufficente a farmi passare da negativo a positivo.
Lo premetto solo per tutti quelli che, come me tempo fa prima di iniziare questa relazione, fanno tante domande sulle "percentuali di rischio".
Purtroppo per me una rottura è stata fatale (nonostante io sia la parte unicamente attiva).
Detto ciò, un mese fa risultavo negativo, bene o male in quei giorni è occorso l'incidente, e dopo un mesetto purtroppo sono arrivati i sintomi che, seguiti da un'analisi, hanno confermato la mia sieroconversione.
Almeno posso dire di aver scoperto la malattia praticamente subito.
Non so però cosa fare ora.
Mi spiego.
Il test che mi ha rivelato in conversione l'ho fatto in Irlanda ma io sono residente in Italia (Roma).
Cosa devo fare ora?
Recarmi ad un ospedale tipo SanGiovanni o Spallanzani e ripetere il test o, test alla mano, c'è un qualche posto specifico dove recarmi per essere assistito?
Per quello che ho letto in rete, vorrei iniziare SUBITO con gli haart. Non voglio aspettare che il sistema immunitario si comprometta ulteriormente. E' un mio diritto "pretendere" di iniziare la cura o devo aspettare un ok medico?
Infine, trattandosi del passaggio di un virus in una coppia monogama, per quanto di secondaria importanza, vorrei seguire una terapia di farmaci (nello specifico Truvada e Isentress) identica al mio compagno. Questo perchè nell'ipotesi (calata la viremia) di fare senza protezione tra di noi, ho letto che se il ceppo è lo stesso (in questo caso è certo che lo sia) e le medicine prese sono le stesse, il rischio di superinfezioni è quasi nullo.
Insomma, posso decidere io i farmaci o è solo il medico che decide?
Nel secondo caso, questa accoppiata è una cosa usata in Italia o è difficile che me li passino?
Grazie
sono in relazione con un ragazzo sieropositivo e, purtroppo, una rottura di un preservativo è stata sufficente a farmi passare da negativo a positivo.
Lo premetto solo per tutti quelli che, come me tempo fa prima di iniziare questa relazione, fanno tante domande sulle "percentuali di rischio".
Purtroppo per me una rottura è stata fatale (nonostante io sia la parte unicamente attiva).
Detto ciò, un mese fa risultavo negativo, bene o male in quei giorni è occorso l'incidente, e dopo un mesetto purtroppo sono arrivati i sintomi che, seguiti da un'analisi, hanno confermato la mia sieroconversione.
Almeno posso dire di aver scoperto la malattia praticamente subito.
Non so però cosa fare ora.
Mi spiego.
Il test che mi ha rivelato in conversione l'ho fatto in Irlanda ma io sono residente in Italia (Roma).
Cosa devo fare ora?
Recarmi ad un ospedale tipo SanGiovanni o Spallanzani e ripetere il test o, test alla mano, c'è un qualche posto specifico dove recarmi per essere assistito?
Per quello che ho letto in rete, vorrei iniziare SUBITO con gli haart. Non voglio aspettare che il sistema immunitario si comprometta ulteriormente. E' un mio diritto "pretendere" di iniziare la cura o devo aspettare un ok medico?
Infine, trattandosi del passaggio di un virus in una coppia monogama, per quanto di secondaria importanza, vorrei seguire una terapia di farmaci (nello specifico Truvada e Isentress) identica al mio compagno. Questo perchè nell'ipotesi (calata la viremia) di fare senza protezione tra di noi, ho letto che se il ceppo è lo stesso (in questo caso è certo che lo sia) e le medicine prese sono le stesse, il rischio di superinfezioni è quasi nullo.
Insomma, posso decidere io i farmaci o è solo il medico che decide?
Nel secondo caso, questa accoppiata è una cosa usata in Italia o è difficile che me li passino?
Grazie
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- Iscritto il: 2 luglio 2012, 16:32
Re: Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
RomeoRm ha scritto:
> Salve,
> sono in relazione con un ragazzo sieropositivo e, purtroppo, una rottura di
> un preservativo è stata sufficente a farmi passare da negativo a positivo.
> Lo premetto solo per tutti quelli che, come me tempo fa prima di iniziare
> questa relazione, fanno tante domande sulle "percentuali di
> rischio".
> Purtroppo per me una rottura è stata fatale (nonostante io sia la parte
> unicamente attiva).
> Detto ciò, un mese fa risultavo negativo, bene o male in quei giorni è
> occorso l'incidente, e dopo un mesetto purtroppo sono arrivati i sintomi
> che, seguiti da un'analisi, hanno confermato la mia sieroconversione.
> Almeno posso dire di aver scoperto la malattia praticamente subito.
> Non so però cosa fare ora.
> Mi spiego.
> Il test che mi ha rivelato in conversione l'ho fatto in Irlanda ma io sono
> residente in Italia (Roma).
> Cosa devo fare ora?
> Recarmi ad un ospedale tipo SanGiovanni o Spallanzani e ripetere il test o,
> test alla mano, c'è un qualche posto specifico dove recarmi per essere
> assistito?
>
> Per quello che ho letto in rete, vorrei iniziare SUBITO con gli haart. Non
> voglio aspettare che il sistema immunitario si comprometta ulteriormente.
> E' un mio diritto "pretendere" di iniziare la cura o devo
> aspettare un ok medico?
>
> Infine, trattandosi del passaggio di un virus in una coppia monogama, per
> quanto di secondaria importanza, vorrei seguire una terapia di farmaci
> (nello specifico Truvada e Isentress) identica al mio compagno. Questo
> perchè nell'ipotesi (calata la viremia) di fare senza protezione tra di
> noi, ho letto che se il ceppo è lo stesso (in questo caso è certo che lo
> sia) e le medicine prese sono le stesse, il rischio di superinfezioni è
> quasi nullo.
> Insomma, posso decidere io i farmaci o è solo il medico che decide?
> Nel secondo caso, questa accoppiata è una cosa usata in Italia o è
> difficile che me li passino?
>
> Grazie
>
Caro RomeoRm, può recarsi in qualsiasi centro di Malattie Infettive per essere seguito. Per quanto riguarda l'inizio della terapia è una decisione che si prende sempre in due: medico e paziente. Per quanto riguarda il tipo di farmaci con cui cominciare, bisognerebbe capire perchè i medici in Irlanda hanno optato per questi farmaci (per es. hanno scelto in base al test di resistenze? Hanno provato prima con altri farmaci?). Saluti!
> Salve,
> sono in relazione con un ragazzo sieropositivo e, purtroppo, una rottura di
> un preservativo è stata sufficente a farmi passare da negativo a positivo.
> Lo premetto solo per tutti quelli che, come me tempo fa prima di iniziare
> questa relazione, fanno tante domande sulle "percentuali di
> rischio".
> Purtroppo per me una rottura è stata fatale (nonostante io sia la parte
> unicamente attiva).
> Detto ciò, un mese fa risultavo negativo, bene o male in quei giorni è
> occorso l'incidente, e dopo un mesetto purtroppo sono arrivati i sintomi
> che, seguiti da un'analisi, hanno confermato la mia sieroconversione.
> Almeno posso dire di aver scoperto la malattia praticamente subito.
> Non so però cosa fare ora.
> Mi spiego.
> Il test che mi ha rivelato in conversione l'ho fatto in Irlanda ma io sono
> residente in Italia (Roma).
> Cosa devo fare ora?
> Recarmi ad un ospedale tipo SanGiovanni o Spallanzani e ripetere il test o,
> test alla mano, c'è un qualche posto specifico dove recarmi per essere
> assistito?
>
> Per quello che ho letto in rete, vorrei iniziare SUBITO con gli haart. Non
> voglio aspettare che il sistema immunitario si comprometta ulteriormente.
> E' un mio diritto "pretendere" di iniziare la cura o devo
> aspettare un ok medico?
>
> Infine, trattandosi del passaggio di un virus in una coppia monogama, per
> quanto di secondaria importanza, vorrei seguire una terapia di farmaci
> (nello specifico Truvada e Isentress) identica al mio compagno. Questo
> perchè nell'ipotesi (calata la viremia) di fare senza protezione tra di
> noi, ho letto che se il ceppo è lo stesso (in questo caso è certo che lo
> sia) e le medicine prese sono le stesse, il rischio di superinfezioni è
> quasi nullo.
> Insomma, posso decidere io i farmaci o è solo il medico che decide?
> Nel secondo caso, questa accoppiata è una cosa usata in Italia o è
> difficile che me li passino?
>
> Grazie
>
Caro RomeoRm, può recarsi in qualsiasi centro di Malattie Infettive per essere seguito. Per quanto riguarda l'inizio della terapia è una decisione che si prende sempre in due: medico e paziente. Per quanto riguarda il tipo di farmaci con cui cominciare, bisognerebbe capire perchè i medici in Irlanda hanno optato per questi farmaci (per es. hanno scelto in base al test di resistenze? Hanno provato prima con altri farmaci?). Saluti!
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Re: Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
ciao mi spiace per quello ke ti è successo,cmq la vita va avanti ank io sono siero+ e faccio terapia da un anno e qualke mese....bhè come ti ha detto la dott.puoi andare in qualsiasi ospedale di malattie infettive....loro ti rifaranno tutti gli altri esami e ti apriranno una cartella clinica....bhè se i tuoi cd4 saranno ankora buoni,nn vedo xkè vuoi iniziare subito la terapia.....all'inizio ke ho scoperto di essere siero+,nn ho iniziato subito terapia xkè i miei cd4 erano ankora buoni,poi quando si stavano x abbassare la mia infettivologa mi ha consigliato la terapia,bhè la scelta è sempre del paziente ovvio,ma in questi casi saresti stupido a nn accettare la terapia.....cmq è il medico ke deciderà i farmaci quelli più adatti...buona fortuna
Re: Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
Capisco.
Ma essendoci non chiarezza su quando conviene iniziare la cura (così come non c'è chiarezza in tante cose sull'HIV) mi piacerebbe scegliere quale è il mio futuro.
Sono d'accordo nell'accettare che il medico scelga le medicine (anche se le preferirei compatibili con quelle del mio compagno) ma non vorrei dover attendere che i CD4 crollino per iniziare la cura.
Ma essendoci non chiarezza su quando conviene iniziare la cura (così come non c'è chiarezza in tante cose sull'HIV) mi piacerebbe scegliere quale è il mio futuro.
Sono d'accordo nell'accettare che il medico scelga le medicine (anche se le preferirei compatibili con quelle del mio compagno) ma non vorrei dover attendere che i CD4 crollino per iniziare la cura.
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Re: Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
cosi funziona purtroppo
Re: Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
Ciao Romeo. La tua storia mi colpisce profondamente.
Infettarsi con Hiv mediante un solo rapporto parte attiva con rottura del condom con partner siero+ in cura a viremia non rilevabile è una cosa che io non mi aspetterei mai possa succedere nella realtà. invece..
Invocare la sfiga in questi casi è lecito, sebbene non so quanto possa essere di utilità.
Dal punto di vista umano quanto ti è occorso è ancora più toccante, poichè nel Forum è possibile leggere i tuoi precedenti messaggi di mesi fa, e ci si accorge che sei tutt'altro che uno sprovveduto e che, prima di intraprendere il rapporto con il tuo partner, avevi compiuto un'attenta attività di analisi e di informazione. Insomma ci sei andato pure cauto e preparato!
Non so che dirti, mi dispiace veramente.
Gli interrogativi che poni in questo 3d sono importanti e mi spiace non poterti esserti di aiuto.
Infettarsi con Hiv mediante un solo rapporto parte attiva con rottura del condom con partner siero+ in cura a viremia non rilevabile è una cosa che io non mi aspetterei mai possa succedere nella realtà. invece..
Invocare la sfiga in questi casi è lecito, sebbene non so quanto possa essere di utilità.
Dal punto di vista umano quanto ti è occorso è ancora più toccante, poichè nel Forum è possibile leggere i tuoi precedenti messaggi di mesi fa, e ci si accorge che sei tutt'altro che uno sprovveduto e che, prima di intraprendere il rapporto con il tuo partner, avevi compiuto un'attenta attività di analisi e di informazione. Insomma ci sei andato pure cauto e preparato!
Non so che dirti, mi dispiace veramente.
Gli interrogativi che poni in questo 3d sono importanti e mi spiace non poterti esserti di aiuto.
Re: Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
Scopro solo ora il tuo messaggio "NonDormo".
Ti ringrazio ma...
...nessun problema.
La scelta di avere una relazione con una persona sieropositiva è stata molto ponderata per cui è nata con un accettazione che qualcosa poteva andare storto.
Ovvio che sia stata fatta con l'idea di non infettarmi e chiaro che oggi ho questa posizione perchè questa storia va ancora benissimo avanti ma, se un domani finisse, cercherò di ricordarmi le sensazioni che mi anno spinto ad affrontare questa cosa.
Per come sono fatto, non mi sarei mai perdonato di perdere questa persona solo per paura di affrontare il virus.
Ok, per ora il bastardo ha segnato un punto a suo vantaggio ma inutile che oggi mi torturi.
Aderirò con estrema attenzione al protocollo e conviverò con questa difficoltà in più.
Ma ho le spalle larghe e non ho concesso al virus di intaccare la mia vitalità, i miei progetti per il futuro ne l'amore che provo per la persona che, purtroppo, me l'ha passato.
Un saluto!
Ti ringrazio ma...
...nessun problema.
La scelta di avere una relazione con una persona sieropositiva è stata molto ponderata per cui è nata con un accettazione che qualcosa poteva andare storto.
Ovvio che sia stata fatta con l'idea di non infettarmi e chiaro che oggi ho questa posizione perchè questa storia va ancora benissimo avanti ma, se un domani finisse, cercherò di ricordarmi le sensazioni che mi anno spinto ad affrontare questa cosa.
Per come sono fatto, non mi sarei mai perdonato di perdere questa persona solo per paura di affrontare il virus.
Ok, per ora il bastardo ha segnato un punto a suo vantaggio ma inutile che oggi mi torturi.
Aderirò con estrema attenzione al protocollo e conviverò con questa difficoltà in più.
Ma ho le spalle larghe e non ho concesso al virus di intaccare la mia vitalità, i miei progetti per il futuro ne l'amore che provo per la persona che, purtroppo, me l'ha passato.
Un saluto!
-
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- Iscritto il: 27 dicembre 2012, 18:34
Re: Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
RomeoRm ha scritto:
> Scopro solo ora il tuo messaggio "NonDormo".
> Ti ringrazio ma...
> ...nessun problema.
>
> La scelta di avere una relazione con una persona sieropositiva è stata
> molto ponderata per cui è nata con un accettazione che qualcosa poteva
> andare storto.
> Ovvio che sia stata fatta con l'idea di non infettarmi e chiaro che oggi ho
> questa posizione perchè questa storia va ancora benissimo avanti ma, se un
> domani finisse, cercherò di ricordarmi le sensazioni che mi anno spinto ad
> affrontare questa cosa.
>
> Per come sono fatto, non mi sarei mai perdonato di perdere questa persona
> solo per paura di affrontare il virus.
>
> Ok, per ora il bastardo ha segnato un punto a suo vantaggio ma inutile che
> oggi mi torturi.
> Aderirò con estrema attenzione al protocollo e conviverò con questa
> difficoltà in più.
> Ma ho le spalle larghe e non ho concesso al virus di intaccare la mia
> vitalità, i miei progetti per il futuro ne l'amore che provo per la persona
> che, purtroppo, me l'ha passato.
>
> Un saluto!
ciao romenrm ho letto la tua storia mi ha commosso parecchio
devi essere davvero una grande bella persona hai deciso di amare qualcuno anche pur sapendo che e sieropositivo
in fondo quando si ama si guarda solo alla dolcezza dentro il cuore..
scusa non vorrei entrare nel personale ma posso chiederti come questa rottura ti è stata fatale?? sei entrato in contatto con sperma o altro?
scusa non è per sapere gli affari tuoi ma per sapere qualcosa di piu io
grazie e saluti
> Scopro solo ora il tuo messaggio "NonDormo".
> Ti ringrazio ma...
> ...nessun problema.
>
> La scelta di avere una relazione con una persona sieropositiva è stata
> molto ponderata per cui è nata con un accettazione che qualcosa poteva
> andare storto.
> Ovvio che sia stata fatta con l'idea di non infettarmi e chiaro che oggi ho
> questa posizione perchè questa storia va ancora benissimo avanti ma, se un
> domani finisse, cercherò di ricordarmi le sensazioni che mi anno spinto ad
> affrontare questa cosa.
>
> Per come sono fatto, non mi sarei mai perdonato di perdere questa persona
> solo per paura di affrontare il virus.
>
> Ok, per ora il bastardo ha segnato un punto a suo vantaggio ma inutile che
> oggi mi torturi.
> Aderirò con estrema attenzione al protocollo e conviverò con questa
> difficoltà in più.
> Ma ho le spalle larghe e non ho concesso al virus di intaccare la mia
> vitalità, i miei progetti per il futuro ne l'amore che provo per la persona
> che, purtroppo, me l'ha passato.
>
> Un saluto!
ciao romenrm ho letto la tua storia mi ha commosso parecchio
devi essere davvero una grande bella persona hai deciso di amare qualcuno anche pur sapendo che e sieropositivo
in fondo quando si ama si guarda solo alla dolcezza dentro il cuore..
scusa non vorrei entrare nel personale ma posso chiederti come questa rottura ti è stata fatale?? sei entrato in contatto con sperma o altro?
scusa non è per sapere gli affari tuoi ma per sapere qualcosa di piu io
grazie e saluti
Re: Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
RomeoRm ha scritto:
> Salve,
> sono in relazione con un ragazzo sieropositivo e, purtroppo, una rottura di
> un preservativo è stata sufficente a farmi passare da negativo a positivo.
> Lo premetto solo per tutti quelli che, come me tempo fa prima di iniziare
> questa relazione, fanno tante domande sulle "percentuali di
> rischio".
> Purtroppo per me una rottura è stata fatale (nonostante io sia la parte
> unicamente attiva).
> Detto ciò, un mese fa risultavo negativo, bene o male in quei giorni è
> occorso l'incidente, e dopo un mesetto purtroppo sono arrivati i sintomi
> che, seguiti da un'analisi, hanno confermato la mia sieroconversione.
> Almeno posso dire di aver scoperto la malattia praticamente subito.
> Non so però cosa fare ora.
> Mi spiego.
> Il test che mi ha rivelato in conversione l'ho fatto in Irlanda ma io sono
> residente in Italia (Roma).
> Cosa devo fare ora?
> Recarmi ad un ospedale tipo SanGiovanni o Spallanzani e ripetere il test o,
> test alla mano, c'è un qualche posto specifico dove recarmi per essere
> assistito?
>
> Per quello che ho letto in rete, vorrei iniziare SUBITO con gli haart. Non
> voglio aspettare che il sistema immunitario si comprometta ulteriormente.
> E' un mio diritto "pretendere" di iniziare la cura o devo
> aspettare un ok medico?
>
> Infine, trattandosi del passaggio di un virus in una coppia monogama, per
> quanto di secondaria importanza, vorrei seguire una terapia di farmaci
> (nello specifico Truvada e Isentress) identica al mio compagno. Questo
> perchè nell'ipotesi (calata la viremia) di fare senza protezione tra di
> noi, ho letto che se il ceppo è lo stesso (in questo caso è certo che lo
> sia) e le medicine prese sono le stesse, il rischio di superinfezioni è
> quasi nullo.
> Insomma, posso decidere io i farmaci o è solo il medico che decide?
> Nel secondo caso, questa accoppiata è una cosa usata in Italia o è
> difficile che me li passino?
>
> Grazie
>
Beh non sono molto convinto di questo racconto.Nelle coppie sierodiscordanti che utilizzano correttamente il condom,e'complicato che vi sia una infezione da partner a partner.I rapporti anali effettivamente espongono ad un rischio maggiore nell'esposizione,ma nel complesso..,beh in presenza di una rottura del condom giocano un ruolo fondamentale la durata del rapporto,l'intensita'del rapporto,il tipo di rapporto e la percezione dell'evento rottura.E'la continuita'tra mucose permeabili il vero fattore di rischio.Anche il contatto diretto con liquidi biologici(ingoiare sperma)e'un fattore di esposizione.Insomma non e'cosi'scontato che quell'evento in se'sia stato il fattore unico di esposizione nel tuo caso.Non mi convince nemmeno che un soggetto sieropositivo in terapia abbia una viremia alta,in franchezza.Detto questo,mi meraviglia che un soggetto che abbia un partner sieropositivo non sappia a chi chiedere.Onestamente ho molti dubbi su questo racconto.Ma ti rispondero'.La terapia e'una scelta non standard.E'individuale e dipende dalle valutazioni di un equipe specializzata.Non e'detto che tu debba usare la stessa combinazione del tuo partner.I retrovirali possono avere delle controindicazioni,anche pesanti e delle risposte non sempre univoche.Stara'al medico valutarle e decidere quale strada prendere.I farmaci in circolazione sono quelli li',sia che si viva in Irlanda sia che si viva in Italia.Non conosco lo standard qualitativo irlandese,ma ti assicuro che l'Italia e'molto avanti sul discorso hiv.Non posso dire lo stesso per altre patologie cmq importanti.Corretto valutare i cd4 per verificare l'opportunita'o meno di iniziare subito la terapia.In bocca a lupo per le tue cose..e ricorda che la vita di un sieropositivo e'oggi equivalente a quella di un sieronegativo.Mi piace il tuo modo di interagire kmq..e mi piacerebbe sapere se in Irlanda ti hanno effettuato una Western Blot e che tipo di test ti abbiano effettuato.E'una mia curiosita'..e poi scusa una cosa ma le resistenze?Cioe'cn che criterio son saltati questi farmaci?
> Salve,
> sono in relazione con un ragazzo sieropositivo e, purtroppo, una rottura di
> un preservativo è stata sufficente a farmi passare da negativo a positivo.
> Lo premetto solo per tutti quelli che, come me tempo fa prima di iniziare
> questa relazione, fanno tante domande sulle "percentuali di
> rischio".
> Purtroppo per me una rottura è stata fatale (nonostante io sia la parte
> unicamente attiva).
> Detto ciò, un mese fa risultavo negativo, bene o male in quei giorni è
> occorso l'incidente, e dopo un mesetto purtroppo sono arrivati i sintomi
> che, seguiti da un'analisi, hanno confermato la mia sieroconversione.
> Almeno posso dire di aver scoperto la malattia praticamente subito.
> Non so però cosa fare ora.
> Mi spiego.
> Il test che mi ha rivelato in conversione l'ho fatto in Irlanda ma io sono
> residente in Italia (Roma).
> Cosa devo fare ora?
> Recarmi ad un ospedale tipo SanGiovanni o Spallanzani e ripetere il test o,
> test alla mano, c'è un qualche posto specifico dove recarmi per essere
> assistito?
>
> Per quello che ho letto in rete, vorrei iniziare SUBITO con gli haart. Non
> voglio aspettare che il sistema immunitario si comprometta ulteriormente.
> E' un mio diritto "pretendere" di iniziare la cura o devo
> aspettare un ok medico?
>
> Infine, trattandosi del passaggio di un virus in una coppia monogama, per
> quanto di secondaria importanza, vorrei seguire una terapia di farmaci
> (nello specifico Truvada e Isentress) identica al mio compagno. Questo
> perchè nell'ipotesi (calata la viremia) di fare senza protezione tra di
> noi, ho letto che se il ceppo è lo stesso (in questo caso è certo che lo
> sia) e le medicine prese sono le stesse, il rischio di superinfezioni è
> quasi nullo.
> Insomma, posso decidere io i farmaci o è solo il medico che decide?
> Nel secondo caso, questa accoppiata è una cosa usata in Italia o è
> difficile che me li passino?
>
> Grazie
>
Beh non sono molto convinto di questo racconto.Nelle coppie sierodiscordanti che utilizzano correttamente il condom,e'complicato che vi sia una infezione da partner a partner.I rapporti anali effettivamente espongono ad un rischio maggiore nell'esposizione,ma nel complesso..,beh in presenza di una rottura del condom giocano un ruolo fondamentale la durata del rapporto,l'intensita'del rapporto,il tipo di rapporto e la percezione dell'evento rottura.E'la continuita'tra mucose permeabili il vero fattore di rischio.Anche il contatto diretto con liquidi biologici(ingoiare sperma)e'un fattore di esposizione.Insomma non e'cosi'scontato che quell'evento in se'sia stato il fattore unico di esposizione nel tuo caso.Non mi convince nemmeno che un soggetto sieropositivo in terapia abbia una viremia alta,in franchezza.Detto questo,mi meraviglia che un soggetto che abbia un partner sieropositivo non sappia a chi chiedere.Onestamente ho molti dubbi su questo racconto.Ma ti rispondero'.La terapia e'una scelta non standard.E'individuale e dipende dalle valutazioni di un equipe specializzata.Non e'detto che tu debba usare la stessa combinazione del tuo partner.I retrovirali possono avere delle controindicazioni,anche pesanti e delle risposte non sempre univoche.Stara'al medico valutarle e decidere quale strada prendere.I farmaci in circolazione sono quelli li',sia che si viva in Irlanda sia che si viva in Italia.Non conosco lo standard qualitativo irlandese,ma ti assicuro che l'Italia e'molto avanti sul discorso hiv.Non posso dire lo stesso per altre patologie cmq importanti.Corretto valutare i cd4 per verificare l'opportunita'o meno di iniziare subito la terapia.In bocca a lupo per le tue cose..e ricorda che la vita di un sieropositivo e'oggi equivalente a quella di un sieronegativo.Mi piace il tuo modo di interagire kmq..e mi piacerebbe sapere se in Irlanda ti hanno effettuato una Western Blot e che tipo di test ti abbiano effettuato.E'una mia curiosita'..e poi scusa una cosa ma le resistenze?Cioe'cn che criterio son saltati questi farmaci?
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Re: Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
Prima di iniziare la terapia devi sottoporti a una serie di valutazioni in seguito alle quali potrai avere un colloquio con i medici del centro che poi ti prenderà in carico. La terapia deve essere iniziata in base a molti fattori come giustamente puntualizzava Qiang-shen-gong. La tua idea di iniziare immediatamente la terapia e con quei farmaci potrebbe presto mutare in seguito al colloquio che avrai e la terapia stessa potrebbe cambiare in corso, a seconda del tuo profilo di tollerabilità e alla risposta immuno-virologica. In sintesi non ti focalizzare solo su quei farmaci (che tuttavia potrebbero essere utilizzati anche nel tuo caso) e senti cosa ti proporrà il medico che segue il tuo partner (il mio consiglio è di rivolgersi a lui).
Re: Dopo aver scoperto di essere HIV+, posso decidere...
RomeoRm ha scritto:
> Salve,
> sono in relazione con un ragazzo sieropositivo e, purtroppo, una rottura di
> un preservativo è stata sufficente a farmi passare da negativo a positivo.
> Lo premetto solo per tutti quelli che, come me tempo fa prima di iniziare
> questa relazione, fanno tante domande sulle "percentuali di
> rischio".
> Purtroppo per me una rottura è stata fatale (nonostante io sia la parte
> unicamente attiva).
> Detto ciò, un mese fa risultavo negativo, bene o male in quei giorni è
> occorso l'incidente, e dopo un mesetto purtroppo sono arrivati i sintomi
> che, seguiti da un'analisi, hanno confermato la mia sieroconversione.
> Almeno posso dire di aver scoperto la malattia praticamente subito.
> Non so però cosa fare ora.
> Mi spiego.
> Il test che mi ha rivelato in conversione l'ho fatto in Irlanda ma io sono
> residente in Italia (Roma).
> Cosa devo fare ora?
> Recarmi ad un ospedale tipo SanGiovanni o Spallanzani e ripetere il test o,
> test alla mano, c'è un qualche posto specifico dove recarmi per essere
> assistito?
>
> Per quello che ho letto in rete, vorrei iniziare SUBITO con gli haart. Non
> voglio aspettare che il sistema immunitario si comprometta ulteriormente.
> E' un mio diritto "pretendere" di iniziare la cura o devo
> aspettare un ok medico?
>
> Infine, trattandosi del passaggio di un virus in una coppia monogama, per
> quanto di secondaria importanza, vorrei seguire una terapia di farmaci
> (nello specifico Truvada e Isentress) identica al mio compagno. Questo
> perchè nell'ipotesi (calata la viremia) di fare senza protezione tra di
> noi, ho letto che se il ceppo è lo stesso (in questo caso è certo che lo
> sia) e le medicine prese sono le stesse, il rischio di superinfezioni è
> quasi nullo.
> Insomma, posso decidere io i farmaci o è solo il medico che decide?
> Nel secondo caso, questa accoppiata è una cosa usata in Italia o è
> difficile che me li passino?
>
> Grazie
>
il post è vecchio per lo riesumo perchè mi ha colpito ciò che hai scritto.
Io non voglio mettere in dubbio ciò che dici,ma sei davvero sicuro di esserti infettato cosi? Il tuo compagno aveva viremia azzerata o no? Sarebbe una cosa singolarissima perchè è stato fatto uno studio di persone in coppia sierodiscordante che avevano rapporti non protetti(quindi non semplice rottura di preservativo),tante coppie,piu di 300 se non erro e nessuna si è infettata,ovviamente i partner avevano carica virale irrilevabile.IN un altro studio dove il partner s+ stava iniziando la cura ci sono state delle infezioni,ma la carica virale non era irrilevabile infatti. Secondo me nel tuo caso le ipotesi sono tre,o lui non aveva viremia azzerata perchè ha iniziato da poco,oppure non la tiene azzerata perchè non è aderente.O ancora non è stata questa la modalità d'infezione.E' una mia opinione per carità non sono medico,però il tuo caso è davvero singolare...
> Salve,
> sono in relazione con un ragazzo sieropositivo e, purtroppo, una rottura di
> un preservativo è stata sufficente a farmi passare da negativo a positivo.
> Lo premetto solo per tutti quelli che, come me tempo fa prima di iniziare
> questa relazione, fanno tante domande sulle "percentuali di
> rischio".
> Purtroppo per me una rottura è stata fatale (nonostante io sia la parte
> unicamente attiva).
> Detto ciò, un mese fa risultavo negativo, bene o male in quei giorni è
> occorso l'incidente, e dopo un mesetto purtroppo sono arrivati i sintomi
> che, seguiti da un'analisi, hanno confermato la mia sieroconversione.
> Almeno posso dire di aver scoperto la malattia praticamente subito.
> Non so però cosa fare ora.
> Mi spiego.
> Il test che mi ha rivelato in conversione l'ho fatto in Irlanda ma io sono
> residente in Italia (Roma).
> Cosa devo fare ora?
> Recarmi ad un ospedale tipo SanGiovanni o Spallanzani e ripetere il test o,
> test alla mano, c'è un qualche posto specifico dove recarmi per essere
> assistito?
>
> Per quello che ho letto in rete, vorrei iniziare SUBITO con gli haart. Non
> voglio aspettare che il sistema immunitario si comprometta ulteriormente.
> E' un mio diritto "pretendere" di iniziare la cura o devo
> aspettare un ok medico?
>
> Infine, trattandosi del passaggio di un virus in una coppia monogama, per
> quanto di secondaria importanza, vorrei seguire una terapia di farmaci
> (nello specifico Truvada e Isentress) identica al mio compagno. Questo
> perchè nell'ipotesi (calata la viremia) di fare senza protezione tra di
> noi, ho letto che se il ceppo è lo stesso (in questo caso è certo che lo
> sia) e le medicine prese sono le stesse, il rischio di superinfezioni è
> quasi nullo.
> Insomma, posso decidere io i farmaci o è solo il medico che decide?
> Nel secondo caso, questa accoppiata è una cosa usata in Italia o è
> difficile che me li passino?
>
> Grazie
>
il post è vecchio per lo riesumo perchè mi ha colpito ciò che hai scritto.
Io non voglio mettere in dubbio ciò che dici,ma sei davvero sicuro di esserti infettato cosi? Il tuo compagno aveva viremia azzerata o no? Sarebbe una cosa singolarissima perchè è stato fatto uno studio di persone in coppia sierodiscordante che avevano rapporti non protetti(quindi non semplice rottura di preservativo),tante coppie,piu di 300 se non erro e nessuna si è infettata,ovviamente i partner avevano carica virale irrilevabile.IN un altro studio dove il partner s+ stava iniziando la cura ci sono state delle infezioni,ma la carica virale non era irrilevabile infatti. Secondo me nel tuo caso le ipotesi sono tre,o lui non aveva viremia azzerata perchè ha iniziato da poco,oppure non la tiene azzerata perchè non è aderente.O ancora non è stata questa la modalità d'infezione.E' una mia opinione per carità non sono medico,però il tuo caso è davvero singolare...